Carla Marello, Alessandra Corda (2004), Lessico: insegnarlo e impararlo, Guerra, Perugia.
[Estratto pagg. 65-66]
Per apprendimento incidentale del lessico si intende l’apprendimento che si verifica nel quadro di un’altra attività; lo studente non si prefigge come scopo di imparare delle parole nuove, ma ad esempio di capire un testo, scrivere una lettera o partecipare a una discussione. L’apprendimento incidentale è opposto a quello intenzionale: i due termini derivano dalle scienze psicologiche e nell’ambito delle teorie sull’acquisizione linguistica vengono normalmente usati per definire diversi tipi di esperimenti. In un esperimento con cui ci si propone di verificare l’apprendimento intenzionale gli studenti sanno in anticipo che dopo la lettura di un testo verranno sottoposti a un test per verificare la conoscenza di determinate parole. Se invece si vuole studiare l’apprendimento incidentale, gli studenti riceveranno un test a sorpresa.
La maggior parte delle ricerche sinora svolte riguarda l’apprendimento incidentale del lessico durante attività di lettura, mentre sono ancora pochi gli studi che prendono in esame contesti orali. Negli anni ottanta e nei primi anni novanta era largamente condivisa l’ipotesi che il lessico venisse soprattutto appreso in maniera incidentale, sia nell’acquisizione della prima che della seconda lingua, e che la lettura avesse grande importanza nell’apprendimento delle parole nuove. Questo valeva specialmente per la cosiddetta lettura estensiva (extensive reading), in cui non ci si sofferma a capire il significato di ogni parola nuova, ma lo scopo è leggere più pagine possibili nella lingua straniera. Principale esponente di questa teoria è Krashen (1989).
Nel corso degli anni novanta è stata invece sottolineata l’importanza di fornire esplicite istruzioni agli studenti su come ricavare il significato delle parole dal contesto, ed è anche stato riconosciuto il ruolo dell’elaborazione e della ripetizione nell’apprendimento del lessico: non basta costruire attività che mettono gli studenti in contatto con parole nuove, bisogna anche offrire delle attività in cui gli studenti siano stimolati ad usare quello che hanno imparato. L’apprendimento incidentale del lessico attraverso la lettura è ora da molti visto non come il principale, ma come uno dei vari modi di imparare nuove parole. […]
Senza guida e senza istruzioni esplicite la probabilità che si imparino parole nuove leggendo è bassa: normalmente, quando gli studenti incontrano una parola sconosciuta in un testo tendono a ignorarla (Bensoussan e Laufer 1984, Paribakht e Wesche 1993). […]
È interessante a questo proposito ricordare un recente studio di Laufer e Hulstijn 2001, secondo cui nell’apprendimento incidentale è soprattutto il coinvolgimento dello studente nel processo di elaborazione delle nuove informazioni a determinare la memorizzazione delle parole nuove. Il coinvolgimento è determinato dalla misura in cui bisogno, ricerca e valutazione sono presenti o assenti nell’attività da svolgere; Laufer e Hulstijn ipotizzano che quanto maggiore è il coinvolgimento, tanto meglio una parola verrà memorizzata. Se la loro ipotesi è valida, la costruzione delle attività riveste allora un ruolo molto importante nell’aumentare l’efficacia dell’apprendimento incidentale.
[…] siamo convinte che sia necessario ribadire quanto sia controproducente isolare gli esercizi di lessico e quanto invece sia più naturale ed efficace fare lessico nel contesto di altre attività.